martedì 24 ottobre 2017

L'inganno dell'ippocastano (Recensione)

Titolo: L’inganno dell'ippocastano
Autore: Mariano Sabatini
Edito da Salani

L’inganno dell’ippocastano (Premio Flaiano Opera prima 2017), è un romanzo giallo che si tinge di rosso fin dalle prime pagine. Ascanio Restelli, il commendatore a capo di “illeciti di ogni tipo” nonché concorrente alla carica di primo cittadino della città eterna, viene rinvenuto cadavere nella sua lussuosa villa.
Ad affiancare la polizia nelle indagini, scoprendone man mano i risvolti malavitosi, Leo Malinverno, un giornalista della carta stampata, sciupafemmine e particolarmente scaltro nel suo lavoro, che si ritroverà coinvolto in inquietanti scoperte con le quali dovrà necessariamente fare i conti.
Un titolo che la dice lunga sul contenuto. Un albero, quello dell'ippocastano, che ha fattezze di saggezza; imponente e carico di frutti lucidi, invitanti, perfetti, ma che non possono essere mangiati tanto sono amari. Un vero e proprio inganno, direi.

Il noir è ambientato in una Roma in cui coesistono da un lato la parte bene e benpensante e, dall’altro, una periferia sfregiata e svilita. 

Mariano Sabatini fotografa questa realtà avvalendosi di una scrittura che ricorda il fluttuare del mare, quel movimento ondulatorio attraverso il quale il lettore viene cullato e che, di tanto in tanto, cede il passo a uno scossone sintattico soppesato ed efficace: una sorta di piroetta verbale ben assestata.
La descrizione dei personaggi, sia che si tratti di coatti della periferia o di rappresentanti della criminalità organizzata alla ricerca di sangue e denaro, consente al lettore di addentrarsi nella trama senza che il racconto ne sia appesantito o che la lettura subisca dei rallentamenti. 
Credo che questo ingresso di Sabatini nella letteratura di genere sia una scommessa riuscita, messa a segno con eleganza e capacità.

Nel testo si legge: "Sedettero uno di fronte all’altro su comode poltrone di pelle che dovevano aver accolto generazioni di natiche.”

E a noi non resta che sederci e attendere con bramosia il suo prossimo romanzo.

Federica Lombardozzi Mattei

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